10 gennaio 2017 | "Temps Présent" severamente condannato dai tribunali

AIEP - organo di vigilanza del SSR - ha dato ragione a Dominique Giroud e, nei considerando della sua decisione del 25 agosto 2016, ha inviato una vera e propria raffica di legno verde a "Tempo presente". Questi considerando si leggono come una lista di colpe gravi accumulate dai giornalisti della RTS, accusati di aver prodotto un rapporto "tendenzioso" che "ha messo in evidenza solo gli aspetti a detrimento di Dominique Giroud e nulla in sua difesa", Il servizio "ha omesso informazioni essenziali per la comprensione del pubblico", "ha screditato Dominique Giroud", "ha suscitato un sentimento di disprezzo nei suoi confronti", "non ha rispettato i doveri essenziali della diligenza giornalistica" e le cui "carenze hanno impedito al pubblico di formarsi una propria opinione su Dominique Giroud". AIEP conclude che "Tempo presente", "pronunciando un'accusa che giudica Dominique Giroud moralmente, personalmente e professionalmente e in modo negativo", "non ha rispettato il principio della presentazione fedele degli eventi" e "ha quindi violato" la legge. In quasi 50 anni di esistenza, questa è solo la terza volta che il prestigioso programma "Tempo presente"è condannato da AIEP per essere venuto meno ai suoi doveri di obiettività e veridicità. Questa condanna è un'ottima notizia per Dominique Giroud nell'ambito della causa civile che ha presentato nel novembre 2016 contro la SSR in particolare per violazione dei diritti della personalità, unitamente a una richiesta di risarcimento di almeno 15 milioni di franchi svizzeri per i danni subiti a causa della campagna diffamatoria condotta dall'associazione. SSRin particolare attraverso il programma "Tempo presente"22 gennaio 2015.

Comunicato stampa

Immagine di Dominique Giroud

Dominique Giroud

Sto affrontando una tempesta mediatica. Sono stato accusato ingiustamente di aver manomesso i miei vini per fare soldi. I giornalisti hanno esagerato e criticato senza sfumature. Così facendo, hanno infangato e forse rovinato per sempre la mia reputazione di enologo. Di fronte a queste accuse, ho deciso di pubblicare su questo sito la mia versione dei fatti.

Saranno i lettori a giudicare.

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