Intervista a Dominique Giroud

Perché sta raccogliendo in questo sito personale gli articoli che sono apparsi su di lei nel corso degli anni?
Come tutti, ho commesso degli errori nella mia vita e non li nascondo. Ma ho ancora la sensazione che la stampa sia stata molto dura con me, insinuando che non ho passione per il mio settore, che non ho mai fatto nulla di buono nella mia vita e che lavoro nell'industria del vino solo per fare soldi. È una ferita e ho dovuto raccontare la mia versione della storia, come annuncia questo sito.

Ritiene che il "business" le abbia fatto dimenticare le sue qualità professionali?
Certo che si può. Nella mia carriera ho vinto 300 medaglie in concorsi nazionali e internazionali e non sono mai stato condannato per nessuna pratica enologica. Gli attacchi su questi temi, insieme a quelli rivolti alla mia famiglia, sono in realtà quelli che hanno fatto più male a me e a chi mi sta vicino. Sono stato criticato per ragioni a volte valide, e non posso pretendere di essere pulito come un fischietto. Ma ho anche affrontato la mia parte di ingiustizia. Nei primi anni di attività ho lavorato nei vigneti con mio padre, anch'egli viticoltore. Ho sempre voluto mantenere viva questa eredità.

Quale aspetto della vostra attività vorreste che il pubblico conoscesse meglio?
Per tutta la vita ho difeso una certa cultura dell'eccellenza e la creazione di ponti tra l'industria del vino e il mondo dell'arte in generale. Sono stato spesso attaccato su questioni intime, mentre ho sempre avuto una grande attenzione per la qualità in ciò che costituisce il cuore della mia attività: produrre vini eccezionali e rispettare gli uomini e le donne che vi contribuiscono da un capo all'altro della filiera.

In cosa consiste la sua vita quotidiana?
Alcuni media hanno infangato il mio nome a tal punto da costringermi a lavorare in modo più discreto rispetto al passato. Sono ancora coinvolto in diverse aziende e metto la mia creatività al servizio di progetti legati alla vite o al terroir vallesano in generale. Per me è importante mantenere questo legame con la mia regione. Mi piace ancora creare posti di lavoro qui e dare una possibilità ai giovani, nei quali ritrovo lo stesso entusiasmo che ha caratterizzato la mia carriera.

Dopo oltre dieci anni di controversie di ogni tipo, come vede il futuro?
Sono ancora un imprenditore con la passione per quello che faccio e ci metto ancora anima e corpo. Ma sono anche un uomo che, per uno scherzo del destino, deve destreggiarsi tra il lavoro e le grandi responsabilità familiari. Aspiro a trovare il miglior equilibrio tra questi diversi livelli, rimanendo fedele ai miei valori professionali. Spero che in futuro i media mostrino più rispetto per la mia sfera privata, che non ho mai presentato come parte del mio lavoro.

Biscotti

Per migliorare la vostra esperienza sul mio sito, utilizziamo i cookie. Facendo clic sul pulsante sottostante, si acconsente all'uso di questi cookie in conformità con la nostra politica sulla privacy.