Nell'agosto 2014, Dominique Giroud ha presentato un ricorso per diniego di giustizia presso il Tribunale cantonale del Vallese. L'obiettivo dichiarato del ricorso era quello di impedire che il rapporto COGEST, che all'epoca si diceva imminente, violasse la sua privacy divulgando informazioni riservate sul suo fascicolo fiscale. Obiettivo raggiunto. Il procedimento per diniego di giustizia ha permesso di riorientare la missione della COGEST, chiarendo che l'oggetto della sua indagine non era Dominique Giroud, ma il funzionamento delle istituzioni vallesane. Se Dominique Giroud non avesse fatto nulla, è certo che la COGEST avrebbe ceduto alle pressioni dei media, oltrepassato il suo mandato e violato la sua privacy. Alla fine, dopo il rifiuto del tribunale cantonale di esaminare il caso, l'ultima parola è spettata al Tribunale federale (TF). La sua decisione negativa contiene altri due motivi di soddisfazione per Dominique Giroud: a) Normalmente, dato che il rapporto COGEST era stato nel frattempo pubblicato, il Tribunale federale avrebbe dovuto dichiarare il procedimento nullo. Tuttavia, data l'importanza delle questioni sollevate, la più alta corte del Paese ha voluto portare avanti la questione fino in fondo, dedicando alla fine venti pagine altamente tecniche e dettagliate ai suoi considerando. In breve, il procedimento avviato da Dominique Giroud era perfettamente legittimo. b) Se il Tribunale federale ritiene che i diritti fondamentali di Dominique Giroud non siano stati violati, è a causa della dimensione politica del caso. La Corte conferma così ciò che già sapevamo: con il pretesto di applicare la legge, molti organi ufficiali attaccano Dominique Giroud per soddisfare obiettivi politici e mediatici.