20 aprile 2018 | Yves Steiner e la RTS davanti al Consiglio svizzero della stampa

Per una serie di circostanze, è ora disponibile un corpus particolarmente originale dal punto di vista dell'etica dei media. Si tratta della registrazione da parte della polizia delle conversazioni telefoniche tra un giornalista e una delle sue fonti. Per la prima volta nella storia del giornalismo in Svizzera - e forse anche più in generale - è possibile avere accesso, giorno per giorno, per diversi mesi, alla relazione tra un giornalista e il suo informatore. Questo corpus getta una luce cruda su alcune pratiche giornalistiche. Per questo investigatore, il fine giustifica qualsiasi mezzo: imbroglia, mente, minaccia, tradisce, costringe, insulta, ruba e intriga. Etica giornalistica? Lui se ne sta seduto sopra. Cosa penseranno i giornalisti stessi? Penseranno che è stata superata una linea rossa e che il caso Yves Steiner/RTS deve essere considerato un esempio da non seguire? Questo è ciò che Dominique Giroud sta cercando di scoprire presentando una denuncia al Consiglio svizzero della stampa, sulla base di un rapporto audiovisivo (vedi sotto) che descrive in dettaglio gli eccessi più oltraggiosi di questo ex giornalista della RTS, ora dipendente del Controllo federale delle finanze, l'organo di controllo supremo della Confederazione svizzera.

Trascrizione scritta del rapporto audiovisivo

Immagine di Dominique Giroud

Dominique Giroud

Sto affrontando una tempesta mediatica. Sono stato accusato ingiustamente di aver manomesso i miei vini per fare soldi. I giornalisti hanno esagerato e criticato senza sfumature. Così facendo, hanno infangato e forse rovinato per sempre la mia reputazione di enologo. Di fronte a queste accuse, ho deciso di pubblicare su questo sito la mia versione dei fatti.

Saranno i lettori a giudicare.

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