14 dicembre 2014 | Non c'è mai stato nessun Fendant a St-Saphorin (bis)

Reazione di Dominique Giroud all'articolo apparso su Le Matin Dimanche del 14 dicembre 2014:

  1. Il 3 dicembre 2014 Dominique Giroud ha annunciato che, a seguito di un'indagine approfondita, la magistratura aveva stabilito che non aveva manomesso il suo vino e che "il contenuto delle bottiglie di St-Saphorin era conforme alla normativa vigente". Nell'intervista rilasciata il 14 dicembre 2014 a Domenica mattinaIl pubblico ministero vodese conferma queste dichiarazioni. D'ora in poi non ci sono più dubbi: Dominique Giroud è stato scagionato, non c'è mai stato nessun Fendant a St-Saphorin e coloro che erano riluttanti a credere alla parola di Dominique Giroud possono ora contare sulla conferma del Procuratore generale di Vaud.
  2. Il titolo scelto da Le Matin Dimanche è falsa: Dominique Giroud NON è stato "sanzionato" per un presunto "comportamento illegale". Dominique Giroud ha contattato la redazione del giornale per far correggere questa falsa affermazione. In caso di rifiuto, si riserva i suoi diritti. Dominique Giroud ha colto l'occasione per precisare che non è mai stato condannato da nessun giudice o procuratore per le sue pratiche enologiche. Ancora una volta, egli osserva che per certi media riconoscere la sua innocenza è un compito impossibile e che preferiscono annacquare i fatti piuttosto che riconoscere i propri errori.
  3. I redattori di Domenica mattina non ha contattato Dominique Giroud prima della pubblicazione per consentirgli di esprimere il suo punto di vista e di chiarire le cose, in violazione dell'etica giornalistica.
  4. Nel 2009, un viticoltore vodese ha presentato una denuncia contro Dominique Giroud per uso improprio della sua ragione sociale. Nel 2011, il viticoltore ha ritirato la denuncia, riconoscendo in una lettera ai tribunali che Dominique Giroud non aveva mai avuto l'intenzione di fare un uso non autorizzato della sua ragione sociale. Il caso è stato quindi chiuso dai tribunali, poiché l'uso improprio di una ragione sociale può essere perseguito solo sulla base di una denuncia. Di conseguenza, i tribunali non hanno dovuto stabilire che Dominique Giroud non avesse fatto un uso improprio della sua ragione sociale. Dominique Giroud coglie quindi l'occasione per ribadire che
    • che l'idea stessa di "rubare" il nome di un'azienda nella speranza che nessuno se ne accorga è del tutto ridicola, dato che il nome di questa azienda apparirebbe poi su 100.000 etichette di vino, sotto gli occhi di tutti,
    • e che l'idea stessa di utilizzare la società a responsabilità limitata di qualcun altro senza il suo consenso è completamente assurda, dato che la creazione di una nuova società costa solo 2.000 o 3.000 franchi svizzeri.
  5. Dominique Giroud ha contestato alla Procura che le spese legali potessero essere addebitate a lui, ma alla fine non ha fatto ricorso perché il fatto che fosse stato riconosciuto innocente era la cosa più importante per lui e perché l'importo in questione (6.322,70 franchi svizzeri) non giustificava il sostenimento di ulteriori spese e il prolungamento di un procedimento che era durato troppo a lungo. Questa posizione era tanto più ovvia se si considera che qualsiasi azione legale avrebbe immediatamente attirato una copertura mediatica negativa.

Comunicato stampa del 14 dicembre 2014

Immagine di Dominique Giroud

Dominique Giroud

Sto affrontando una tempesta mediatica. Sono stato accusato ingiustamente di aver manomesso i miei vini per fare soldi. I giornalisti hanno esagerato e criticato senza sfumature. Così facendo, hanno infangato e forse rovinato per sempre la mia reputazione di enologo. Di fronte a queste accuse, ho deciso di pubblicare su questo sito la mia versione dei fatti.

Saranno i lettori a giudicare.

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