09 settembre 2024 | Riforma della viticoltura vallesana: oltre i capri espiatori, verso un'industria trasparente

Da anni, il mio nome viene sistematicamente tirato fuori ogni volta che scoppia una controversia nel settore vinicolo del Vallese. Tuttavia, è importante capire che la colpa non è di un singolo individuo, ma di un intero settore che deve fare i conti con le proprie mancanze. Ogni volta che c'è uno scandalo o un sospetto in questo settore, i riflettori si accendono automaticamente su di me, anche quando non sono direttamente coinvolto. È ora di mettere le cose al loro posto: la viticoltura vallesana è un settore interdipendente, in cui le cantine lavorano insieme per ragioni commerciali, logistiche e operative.

L'interconnessione naturale delle cantine

È importante capire che nel mondo del vino le aziende non operano in modo isolato. Si scambiano scorte, collaborano a progetti di produzione e sono costantemente in contatto tra loro. Questa interdipendenza è fondamentale per il buon funzionamento del settore. Tuttavia, significa anche che quando si verifica un'irregolarità in una cantina, altre cantine possono essere nominate o collegate al caso, anche se non sono responsabili. In questo contesto, è diventato fin troppo facile associare sistematicamente il mio nome a ogni problema, oscurando così la realtà più complessa di questo settore.

Un'eccessiva attenzione a me stesso

In casi recenti e passati, il mio coinvolgimento è stato talvolta enfatizzato in modo eccessivo per generare copertura mediatica.

È importante ricordare, tuttavia, che sono stato assolto da diverse accuse importanti. Ad esempio, nel caso della manipolazione del vino nel 2009, in cui sono stato accusato ingiustamente di aver mescolato il Fendant con il Saint-Saphorin, dopo un'indagine meticolosa sono stato scagionato nel 2014. Allo stesso modo, per quanto riguarda alcune accuse fiscali, ho visto cadere diverse accuse. Queste assoluzioni non sono sempre ben pubblicizzate, lasciando spazio a una percezione distorta nell'opinione pubblica.

L'ossessione dei media e la necessità di sfumature

L'attuale trattamento dei media nei miei confronti illustra la tendenza a semplificare questioni complesse. Sono diventato una sorta di emblema dei problemi dell'industria vinicola, un facile capro espiatorio per un settore che sta lottando con le proprie difficoltà. Ma così facendo si distoglie l'attenzione dai più ampi problemi strutturali che affliggono l'industria vinicola vallesana nel suo complesso.

Ogni scandalo, che si tratti di frode, contraffazione o gestione discutibile, ci ricorda che è il settore stesso a doversi guardare dentro. Piuttosto che concentrarci su di me personalmente, dobbiamo riconoscere che queste difficoltà sono sistemiche. Le cantine sono interconnesse, le pratiche sono talvolta poco trasparenti e la concorrenza per le quote di mercato è sempre più intensa. Questa realtà merita un attento esame e una maggiore trasparenza per ripristinare la fiducia del pubblico.

Un settore da ripensare

L'intero settore vitivinicolo vallesano deve essere ripensato. I recenti casi illustrano i limiti di un sistema che deve adattarsi alle moderne esigenze di trasparenza e rigore. È essenziale che l'industria vinicola esamini le sue pratiche e accetti che i problemi che deve affrontare non saranno risolti puntando il dito contro una sola persona. Le sfide sono molte: la gestione delle quote di produzione, la lotta alla contraffazione del vino e la necessità di una migliore regolamentazione sono tutte questioni che richiedono una risposta collettiva.

Una visione per il futuro della viticoltura vallesana

Nonostante le numerose tempeste che ho attraversato, rimango profondamente impegnato a produrre vini di eccellenza. Non chiedo né pietà né compassione, ma solo giustizia. Vorrei che il mio nome fosse giudicato in base alle mie azioni attuali, alla qualità dei vini che produco oggi, e non in base a vicende passate che sono già state giudicate e risolte.

È tempo che l'industria vinicola vallesana si svegli di fronte alle sfide che ci attendono. Dobbiamo concentrarci su soluzioni concrete per rafforzare la trasparenza e l'integrità di questo settore, essenziale per l'economia regionale. Se l'industria non riesce a fare la necessaria introspezione, gli stessi errori si ripeteranno, e saranno i produttori, i consumatori e la reputazione del Vallese a subirne le conseguenze.

Immagine di Dominique Giroud

Dominique Giroud

Sto affrontando una tempesta mediatica. Sono stato accusato ingiustamente di aver manomesso i miei vini per fare soldi. I giornalisti hanno esagerato e criticato senza sfumature. Così facendo, hanno infangato e forse rovinato per sempre la mia reputazione di enologo. Di fronte a queste accuse, ho deciso di pubblicare su questo sito la mia versione dei fatti.

Saranno i lettori a giudicare.

Condividi :

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn

Biscotti

Per migliorare la vostra esperienza sul mio sito, utilizziamo i cookie. Facendo clic sul pulsante sottostante, si acconsente all'uso di questi cookie in conformità con la nostra politica sulla privacy.